mercoledì 7 marzo 2012

Un albero ci ha insegnato a leggere

Come sempre (ormai dovrei esserci abituata) l'ingresso era stato fonte di ansia per alcuni, non per tutti però.
Sei anni! Chissà che darei per ricordare quello che ho provato io alla loro età, entrando a scuola per la prima volta.
Tante cose sono cambiate dai miei sei anni ai loro.
Loro: i miei alunni, un grumo ancora pressoché informe fatto di tenerezza e strafottenza.
Mi tengono testa, rispondono d'impulso, mi scrivono lettere d'amore.
Pochi sanno quel che si prova a essere amati così, con la passione incontaminata e l'innocenza dei sei anni.
Così, dopo che anche i pochi titubanti hanno compreso che dopotutto non erano entrati nella fossa dei leoni, è cominciato un viaggio emozionante: la navigazione perigliosa e struggente attraverso un oceano fatto di storie e scoperte in cui, come al solito, sarò io quella che avrà più da imparare.
Dovevamo apprendere a leggere, ma l'idea che ho di questa abilità è fatta  di sorpresa e curiosità: un momento nel quale siamo noi, i bambini e io, che raccontiamo una storia che sarà espressa da segni che ce la faranno rammentare.
Di fianco alla porta dell'aula, ce n'è un'altra che immette direttamente nel cortile di scuola, perciò usciamo. Dal lato su cui affacciano le nostre finestre, c'è una lunga serie di alberi del pepe (più in là i miei piccoli ne impareranno anche il nome scientifico, schinus molle). Tra tutti ne scegliamo uno, quello che meglio possiamo vedere oltre i vetri della nostra finestra. Gli diamo un nome Chioma Verde, diventa il nostro compagno di viaggio.
Ogni giorno raccontiamo qualcosa di lui, che l'abbiamo scelto, che gli abbiamo dato un nome, che ne abbiamo accarezzato il tronco, che ne abbiamo preso l'impronta.
Chioma Verde ci insegna la storia (prima dopo infine) ci insegna delle poesie


Chioma Verde
là fuori in giardino
alza al cielo i suoi rami
come braccia di bambino
accarezza le nuvole
gli uccelli in volo
ha tanti amici
non è mai solo


E, all'improvviso, senza nemmeno che se ne rendessero conto, comprendono (e ancora una volta per me si ripete la magia) che sanno leggere oltre le storie di Chioma Verde: si guardano intorno, leggono tutto ciò che vedono, mi raccontano quello che hanno letto.
Con il passare del tempo, la vita di Chioma Verde assume una connotazione sempre più forte, così che oltre ad averlo vivo davanti alla nostra finestra, decidiamo di immortalarlo anche sulla parete di fianco all'aula.


E così si improvvisano pittori



E pian piano Chioma Verde prende vita


Così  l'avventura di leggere diventa qualcosa di più.
Trovare un compagno, condividerne la vita quotidiana, cucirgli addosso delle storie.